
Anni 90 - La ri-nascita della Jobs revolution
12.09.2013 18:59Iniziano gli anni 90. Apple non ha più Steve Jobs, allontanato dal consiglio di amministrazione. La prima metà degli anni 90 non sono memorabili per l'azienda di Cupertino.
Personalmente reputo la prima metà del decennio poco significativa nel mondo informatico.
Il 1990 viene rappresentato al mondo con il MACINTOSH IIFX. Viene prodotto dal 90 al 92 ed era considerato il MAC più veloce. Il costo andava dai 9000 ai 12000 dollari in base alla configurazione, una bella cifra per qualunque era.
Apple dette al computer il nome in codice di "Wicked Fast" che può essere tradotto come "dannatamente veloce". Questo nome in codice era adeguato visto che il computer funzionava a una frequenza di 40 MHz che per allora era molto elevata. Sia il processore che la scheda madre funzionavano a 40 MHz, era anche dotato di un coprocessore matematico sempre a 40 MHz. Gli ingegneri Apple lo dotarono di una cache di secondo livello di 32 KByte e di tutta una serie di accorgimenti per ottenere la massima velocità possibile.
Il IIfx utilizzava un particolare tipo di RAM che era dotata della capacità di essere letta e scritta contemporaneamente, solo questo modello utilizzo quelle memorie dato il loro alto costo. Era dotato di un ASIC esplicitamente progettata per velocizzare il computer. Per gestire I/O utilizzava due chip dedicato derivato dal processore 6502, la CPU dell'Apple II .
Quindi oltre alla CPU principale il IIfx era dotato di due CPU secondarie progettate per non ritardare il processore durante le comunicazioni.
Il IIfx utilizzava un hard Disk SCSI come i precedenti Macintosh a partire dal Macintosh Plus ma per collegare un Hard Disk esterno era necessario un terminatore particolare.
Il IIfx era in quegli anni il prodotto di punta delle macchine prodotte da Apple.
L'anno dopo, il 1991, nasce il Mac Powerbook 140.
Progettato per sostituite il Portable, la serie 140 era identica esternamente al 170, ma senza alcune delle caratteristiche del modello superiore rendedolo così più abbordabile. La differenza più evidente era l'uso di un più economico display da 10".
Internamente, oltre a un processore più lento a 16 MHz, il 140 era senza la FPU e non era possibile un upgrade. Era anche venduto con un disco rigido standard da 20MB.
Il 140 fu posto in vendita con il System 7.0.1, aggiornamento creato specificamente per supportare la nuova gestione dell'alimentazione ed altre caratteristiche hardware uniche. Tuttavia, a causa dell'elevato prezzo delle RAM nel 1991, assieme all'altro prezzo già esistente prima il 140 aveva solo 2MB di RAM saldate direttamente sulla scheda logica, che creava problemi per l'uso con il System 7.
Per sostituire il MAC nato nel 90, realizzano il MAC LC.
Insieme al Macintosh IIsi, hanno introdotto l'ingresso audio di serie nei computer Macintosh. Il computer vendette bene e nel 1992 venne aggiornata con LCII, che venddette anche meglio del predecessore.
Apple si rese conto delle potenzialità della serie e quindi creo una varietà di computer economici che vendette nel mercato scolastico col nome di LC e nel mercato domestico col nome di Performa . Tutti i modelli LC basati su PowerPC vennero venduti come "PowerMacintosh xxxx LC" (e "Performa xxxx"). La linea LC visse fino all'arrivo dell'iMac che la sostituì nel 1998.
Qualche anno dopo, nel 95, la linea powerbook riceve il nuovo arrivato, il 5300.
E' il primo portatile ad essere fornito di processori PowerPC. Apple lo presenta come prodotto di punta anche se presenta molti problemi.
Il PowerBook 5300, condividendo alcune parti del PowerBook 190, aveva di serie 8 MB di RAM, 2 slot PCMCIA, SCSI, ADB, un ingresso infrarossi, una porta modem (o entrata Ethernet) e una slot video per un eventuale secondo monitor. Inoltre includeva un lettore di floppy disk e Iomega Zip.
Oltre a praticare prezzi troppo sostenuti, Apple incontrò moltissimi problemi con questo PowerBook. Il primo era rappresentato dalla sua CPU PowerPC 603e: la ditta di Cupertino aveva scelto di non includere una L2 cache, rendendo la macchina molto più lenta di ciò che poteva fare la CPU. Un altro problema era la fragilità del prodotto: moltissimi PowerBook non "sopravvivevano" al trasporto e arrivano a destinazione già inutilizzabili e rovinati.
Ma il problema più grosso, che costò ad Apple 500.000.000 di dollari, fu l'utilizzo dei nuovi prototipi di batterie al litio prodotte da Sony. Queste, pur avendo una maggiore autonomia, erano ancora in fase sperimentale e durante i test presero fuoco varie volte.
Il 1997, di preciso nel mese di Luglio, vede il rientro di Jobs alla Apple Computer inc. ed inizia a vedere nuovamente la luce ma anche inizia ad avere una delle caratteristiche che contraddistinguono i prodotti Apple. Un DESIGN!
Nasce il Twentieth Anniversary Macintosh!
Celebra il ventesimo anniversario di Apple.
Venne concepito come un progetto futuristico, il TAM (come viene chiamato affettuosamente da alcuni utenti) utilizzava un futuristico schermo LCD a matrice attiva, un scheda grafica ATI 3D Rage II video chipset, una trackpad derivata da quella utilizzata dal PowerBook 3400, e una motherboard derivata dal Power Macintosh 6500 con un processore PowerPC 603 a 250 MHz. Il sistema può utilizzare un'unica risoluzione,800 x 600 a 16-bit di colore. Il computer era fornito col Mac OS 7.6.1 e in seguito era necessaria una versione speciale del Mac OS 8 per funzionare. La versione 9 e le versioni successive del Mac OS sono incompatibili col TAM.
L'uso della scheda madre del Power Macintosh 6500 consentiva delle possibilità inusuali per un computer del tempo. Una di queste opzioni era quella di inserire una scheda per sintonizzare la radio o vedere la TV tramite il computer. Per utilizzare queste schede o altre schede PCI però era necessario sostituire il coperchio posteriore con uno più capiente per problemi di spazio.
Il design del TAM era molto ricercato. Quando fu progettato si cercò di renderlo più simile a un oggetto d'arredo e meno a un classico computer: tutti i cavi furono nascosti posteriormente al sistema, e il case in metallo posizionato verticalmente e con il monitor integrato lo rendeva un oggetto esteticamente molto bello e ricercato. Per risparmiare spazio nel case il lettore CD-ROM fu collocato verticalmente e vennero utilizzati degli altoparlanti Bose per ottenere la massima qualità audio. L'alimentatore era esterno, e nel gruppo di alimentazione vi era integrato anche il Subwoofer sempre della Bose.
La piccola tastiera non aveva il tastierino numerico ma aveva un touchpad che poteva essere staccato e posizionato dove lo si ritenesse più comodo.
Il sistema inizialmente fu presentato come un prodotto elitario, destinato ad una piccola nicchia del mercato. Inizialmente il computer era venduto con un servizio di assistenza personalizzato che provvedeva a montare e configurare il computer a casa dell'utente. Il servizio venne abbandonato quasi subito date le scarse vendite del computer. Apple ne abbassò progressivamente il prezzo ma comunque le vendite erano sempre molto basse. Apple aveva realizzato 12000 TAM e le scorte rimanenti le vendette sottocosto ai suoi sviluppatori.
Nonostante le scarse vendite il TAM è un prodotto molto conosciuto. Le sue idee innovative e la sua linea futuristica gli hanno consentito di ritagliarsi una posizione di rilievo della storia dei Macintosh. Gli utenti del TAM erano molto affezionati al proprio computer e infatti vennero creati dalle terze parti schede di espansione per prolungare la vita del TAM.
Inizia l'era di APPLE con STEVE JOBS, la Apple che tutti noi conosciamo oggi!
Inizia la produzione degli iMAC, gli anni che conosciamo dei prodotti con la "i" davanti.
E' un computer dedicato all'utenza domestica che desidera un prodotto semplice e funzionale e che non ritiene l'espandibilità una caratteristica essenziale, caratteristica che tuttora permane anche nei modelli più recenti.
La caratteristica che più ha contraddistinto i computer iMac non è stata tanto una tecnologia particolare quanto il colore. Prima dell'avvento degli iMac i computer erano dominati dal colore bianco e beige. Con gli iMac il mondo dei computer scoprì il colore e molte aziende decisero di seguire la strada intrapresa da Apple.
La grande innovazione dell'Apple è stata la presentazione di computer colorati. Il computer era contenuto in un'unità che comprendeva l'unità centrale e il monitor. L'intera unità era assemblata con colori brillanti e molto vivi.
Lo slogan degli iMac era: Sorry, no beige! (spiacenti, niente beige!).
L'iMac fu il computer che si vendette con maggior rapidità nella storia dell'informatica e questo testimonia il successo dell'idea di base. Un'altra caratteristica degli iMac era che erano presentati come computer molto semplici da usare per navigare in Internet. Nel corso dei vari anni si susseguirono diverse revisioni che modificarono le caratteristiche tecniche e i colori, ma non mutarono mai la sostanza del progetto: gli iMac erano pensati per risultare semplici da usare, senza costringere l'utente a destreggiarsi con configurazioni complicate. Alla presentazione del G3, Jobs disse: " Abbiamo puntato sull'innovazione". Erano infatti presenti una presa ethernet e 3 porte USB, che sarebbero divenute lo standard negli anni a seguire. Internet diviene il centro del computer. Bill Gates inserisce nell'iMac, oltre a un cospicuo investimento con l'acquisizione di titoli azionari Apple (150 milioni di dollari), il suo browser Internet Explorer per la visualizzazione dei siti Internet. In questo caso, la "i" nel nome indica proprio la centralità che Internet arriva ad avere in questo PC, pensato proprio per rendere il più semplice possibile la sua navigazione.
MAC POWER G3
Oltre la linea desktop, Apple non poteva lasciare scoperta la produzione di portatili e realizzò l'iBook.
Nasce a fine anni 90 e rappresenta il portatile Apple che fu prodotto, prima di essere sostituito dai macbook, fino al 2006.
Il primo modello è stato rilasciato il 21 luglio 1999. Tutti gli iBook erano basati sul processore PowerPC 750 lo stesso dell'iMac G3. Il 23 ottobre 2003 vennero rilasciati gli iBook G4. La prima generazione di iBook si è fatta notare per la particolare forma a conchiglia e per la solidità della costruzione. La generazione successiva ha acquisito forme più classiche e un colore bianco, con delle rifiniture che hanno reso il computer meno "allegro" ma - a detta di molti - più elegante.
Nel novembre del 2003, in seguito ad alcuni problemi al display presenti in molti iBook, un gruppo di utenti americani ha minacciato un'azione legale contro la Apple se questa non avesse provveduto a sostituire i display. Nel gennaio 2004 l'Apple ha avviato una procedura di estensione della garanzia per i difetti sul display e ha provveduto a sostituire i display e i componenti elettronici che non funzionavano regolarmente. I difetti evidenziati erano tremolii dello schermo, immagini non centrate e/o storte o sfarfallanti.
Come si può notare si vede una differenza nei prodotti dall'era no-Steve agli anni di Jobs.
Diventa la Apple che ci fa appassionare!
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